Bid e Ask spiegati bene: la chiave per capire davvero cosa succede dietro ogni prezzo

bid e ask

bid e ask sono i due prezzi che definiscono davvero ciò che vedi sullo schermo quando fai trading. Il bid è il miglior prezzo a cui puoi vendere subito, l’ask è il miglior prezzo a cui puoi comprare subito. Il grafico è la facciata, il book con bid e ask è la stanza dove avvengono gli scambi.

Questa dinamica è la base delle esecuzioni. Se compri paghi l’ask, se vendi incassi il bid. La differenza tra i due è lo spread e rappresenta il tuo svantaggio iniziale: ogni operazione parte in negativo di quello scarto e tocca al prezzo muoversi a tuo favore per colmare il costo prima di vedere il profitto.

In questa guida vedrai in modo pratico come leggere bid e ask, come riconoscere quando lo spread si allarga e come usare queste informazioni a tuo vantaggio. Meno confusione sul prezzo, più consapevolezza su come e quando entrare, con l’obiettivo di evitare costi inutili e migliorare l’efficienza delle tue decisioni.

Cos’è Bid e Ask: il cuore del prezzo nel trading

bid e ask sono i due prezzi che regolano ogni scambio: senza capirli rischi di leggere il grafico ma ignorare il vero costo di ingresso e uscita.

Ogni strumento finanziario, che sia Forex, indici o azioni, mostra sempre due valori distinti

  • Bid (denaro): il prezzo a cui il mercato è disposto a comprare da te.
  • Ask (lettera): il prezzo a cui il mercato è disposto a vendere a te.

Quando apri una posizione long entri al prezzo Ask. Quando chiudi quella posizione, oppure apri una short, esegui al prezzo Bid. La differenza tra i due è lo spread.

Spread significa costo invisibile per ogni operazione. È la distanza tra il prezzo di acquisto (Ask) e quello di vendita (Bid). All’apertura parti già in negativo di quello scarto e serve un movimento a tuo favore per tornare a zero e poi andare in profitto.

Esempio semplice

EUR/USD Bid: 1.0750
EUR/USD Ask: 1.0752
→ Spread = 2 pip
  

Più lo spread è ampio, più strada deve fare il prezzo a tuo favore per portare a casa il trade. Per questo i trader professionisti preferiscono broker con spread stretti e commissioni trasparenti, così il costo per operazione resta sotto controllo.

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Come leggere Bid e Ask nel trading: esempi pratici

Se usi la piattaforme MetaTrader vedrai due linee orizzontali accanto al prezzo. La linea rossa indica l’Ask, cioè il prezzo di acquisto. La linea blu indica il Bid, cioè il prezzo di vendita. Quando un ordine market entra apparentemente più in alto o più in basso rispetto al numero che avevi in mente non è un errore di piattaforma. È semplicemente la distanza tra Bid e Ask, cioè lo spread.

Queste due linee servono proprio a questo

  • Calcolare lo spread reale guardi la differenza visiva tra le linee e sai subito quanto stai pagando all’ingresso. Se il Bid è 1.2050 e l’Ask è 1.2053 lo spread è 3 pip. Appena compri parti in negativo di 3 pip.
  • Capire quando entrare o uscire se vuoi comprare ha senso farlo quando l’Ask è su un livello coerente con il tuo setup e non solo quando il grafico a candele ti mostra un prezzo interessante. Ricorda che il grafico spesso visualizza il Bid per default.
  • Evitare stop loss troppo stretti uno stop messo vicino al prezzo può scattare solo per effetto dello spread. Su una posizione long lo stop viene valutato sul Bid. Su una posizione short lo stop viene valutato sull’Ask. Con spread ampi serve più margine di sicurezza.

Un paio di accorgimenti pratici possono aiutarti. Attiva la visualizzazione della linea Ask nelle impostazioni del grafico, così non ti affidi solo al numero a schermo. Controlla lo spread in tempo reale nella barra della piattaforma, perché può allargarsi durante news o fasi di bassa liquidità. Sapere dove sono Bid e Ask ti evita fraintendimenti e ti permette di dimensionare meglio entrate, stop e target.

Spread variabile o fisso: cosa conviene davvero

Spread variabile o fisso cosa conviene davvero Dipende da come operi e da quanto pesano per te stabilità del costo e qualità dell’esecuzione. Non tutti i broker applicano lo stesso modello e le differenze si sentono soprattutto sull’intraday.

  • Spread fisso resta stabile anche nei picchi di volatilità. Offre prevedibilità ma di solito è più alto nei momenti normali di mercato, quindi paghi un “premio” per la stabilità.
  • Spread variabile si restringe quando la liquidità è alta e si allarga quando la liquidità scende. Nei momenti favorevoli può essere più economico, nelle news o nelle fasce orarie sottili può diventare costoso.

Per chi fa scalping o intraday uno spread variabile basso può essere più efficiente se la piattaforma esegue in modo rapido, senza riquote e con slippage coerente. Se la priorità è sapere in anticipo quanto paghi per trade lo spread fisso offre più controllo psicologico sul costo, a scapito del prezzo medio.

Come ridurre l’impatto dello spread consigli operativi

  • Preferisci orari di alta liquidità come sessione di Londra e sovrapposizione Londra New York. In quelle fasce gli spread tendono a essere più stretti.
  • Evita le notizie a forte impatto se il tuo sistema non le contempla. Durante i rilasci gli spread si allargano temporaneamente e possono innescare stop inutili.
  • Lavora con un broker serio con esecuzione trasparente. Accesso migliore alla liquidità significa costi effettivi più bassi su base annua.
  • Controlla sempre lo spread prima di entrare. Anche un solo pip fa la differenza su volumi elevati o su sistemi con target ridotti.

Conclusione: capire Bid e Ask significa capire il mercato

Bid e Ask non sono due numeri messi accanto al grafico. Sono il punto d’incontro tra compratori e venditori, il luogo dove si decide il prezzo a cui scambi davvero. Capire come funzionano e in che modo lo spread incide sui risultati è ciò che distingue un trader consapevole da chi opera alla cieca.

Nel trading i dettagli contano. Questo è uno di quei dettagli che ti fa fare il salto da principiante a professionista, perché cambia il modo in cui scegli l’ingresso, imposti lo stop e valuti la qualità dell’esecuzione.

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